Crocifisso nelle aule, religione cattolica nei programmi
scolastici, spassosissimi (soprattutto per gli studenti) incontri periodici col
Vescovo o con qualche confraternita e, soprattutto, scuole paritarie
foraggiate e tutelate oltre modo.
La religione cattolica vive di privilegi conquistati con i
Patti Lateranensi (ricordiamolo, opera del fascista Mussolini, ma rinnovati dal
socialista Craxi), tuttavia vorrebbe entrare ancora di più nella nostra società,
occupando lo spazio dell’istruzione culturale e della formazione etica.
La Chiesa cattolica rivendica una sorta di primato sulle
altre religioni, vantando una maggiore aderenza allo Stato, quasi un premio
fedeltà (quanto è lontana Porta Pia); taluni osannano il presunto primato della
Chiesa persino come motore di civiltà e cultura, come se morale e conoscenza
fossero nate dopo Cristo, soltanto per merito della Chiesa. In effetti i
padri cristiani erano soliti condannare la letteratura a.c. distante dal
messaggio cristiano, affermando che attraverso di essa il demonio aveva gettato
il seme del male tra gli uomini; allo stesso tempo, però, fecero propria buona parte
di quel patrimonio culturale, proclamando che la benevola influenza divina era
scesa su alcuni autori pagani.
Soffermiamoci sul campo culturale: una corrente di pensiero
sostiene che la Chiesa avrebbe segnato la letteratura italica e poi italiana,
ne avrebbe innalzato il valore, sarebbe stata ricovero delle menti eccelse ed
ispirazione di ogni cosa di buona e bella che ancora oggi possiamo apprezzare
sfogliando un manuale di letteratura.
Vediamo quanto di vero ci sia in questa idea.
Vediamo quanto di vero ci sia in questa idea.

San Francesco è apprezzato da tutti come buon uomo, persona di alta spiritualità, più che come perfetto cristiano.

Condannata dalla Chiesa
stessa, la Commedia fu poi proclamata
massima opera della cristianità, ma in realtà è soprattutto la più grande
critica mai fatta al sistema pontificio-devozionale cristiano. Senza
dimenticare il Dante esoterico, iniziatico ed eretico (clicca qui).
Per non parlare del dissidio petrarchesco e della
“mondanità” del Boccaccio: altri due autori affatto ascrivibili alla cerchia
dei cristiani ortodossi e convinti.



Persino un Barocco estremo come Marino incontrò difficoltà
nella pubblicazione dell’Adone,
poiché la Chiesa vi ravvisò dell’edonismo sfrenato, quasi del materialismo con
tracce di epicureismo.
700: L’Illuminismo
ha operato contro il fanatismo religioso. Ha liberato l’uomo dalle credenze più
ridicole, messo in dubbio ogni aspetto dogmatico, scacciato il terrore che
nasce dall’ignoranza.
Vico teorizzò una storia circolare, priva di finalità o mete
apocalittiche, priva dell’intervento della provvidenza.

800: Questo
secolo può essere analizzato attraverso alcune grandi personalità, tutte in
qualche modo riconducibili al Romanticismo, ma nessuno in maniera esclusiva.
Foscolo, nelle Ultime
lettere di Jacopo Ortis, scorge come unica soluzione la morte, intesa
nichilisticamente quale assenza del dolore; ma anche i valori positivi ai quali
il poeta scelse di affidarsi furono la classicità, la poesia, la bellezza,
nient’affatto la religione; i Sepolcri
sono tutto tranne che una visione cristiana della morte, incentrati sul culto
laico e civile per i morti.
Ma Manzoni è un esempio di devozione, direte. Un esempio di
fiducia nella provvidenza! Insomma…

Nei Promessi sposi,
inoltre, non manca una critica alla figura del religioso tradizionale (Don
Abbondio, la Monaca); vi è anche un certo distacco dalla fede elementare dei
suoi protagonisti, ed infatti Alessandro si avvicina a loro solo nel finale, quando
gli umili prendono coscienza della “provvida sventura”.
Leopardi è stato un filosofo e poeta profondissimo, unico e
moderno.
Il suo pessimismo cosmico e storico, la sua sfiducia nella
natura, lo allontanano da qualsiasi contatto con la religione tradizionale; la
stessa distanza è ravvisabile nell’amore per i classici “pagani”: pessimismo e
classicismo che si fondono nelle Operette
morali, negli Idilli.
La Ginestra è
pervasa da un pessimismo naturale, ma anche accesa dalla possibilità di un
riscatto “solidale” e sociale, alieno da fondamenti religiosi, anzi, la
religione è espressamente avversata (seconda strofe); il finale è un invito al
coraggio, un incitamento a non piegare la testa davanti alla paura ed alla superstizione.
Passando alle “tre colonne”: nel simbolismo intimista di
Pascoli non vedo nulla di profondamente religioso; nel classicismo un po’ rigido di Carducci nemmeno, anzi, le sue poesie della giovinezza sono notoriamente
progressiste (Inno a Satana) e la sua
fede, semmai, era rivolta ai modelli antichi, soprattutto “pagani”; senza
bisogno di scendere in particolari, D’Annunzio non ha nulla a vedere con la Chiesa.
Ricordiamo, inoltre, che tutti e tre furono strettamente legati alla Massoneria
(clicca qui).
900: Prendiamo
anche per questo secolo le tre colonne della poesia.
Ungaretti: nella sua produzione la religiosità compare più
che altro come forma di spiritualità nell’Allegria,
mentre nel Sentimento del tempo
è tutta all’insegna del dolore, della catastrofe universale, del tormento
michelangelesco; la religione è uno dei “miti” del poeta, ma non c’è mai una
vera ed esplicita devozione. L’umanità è sempre al centro della poesia
ungarettiana, anche nella vecchiaia, con in Dialogo,
la raccolta della riaccesa passione.
Montale: Ossi si seppia non ha tracce di
devozione e le Occasioni in cui Eugenio cerca rifugio sono tutte terrene, o al massimo hanno come divinità la poesia, la
filosofia, la cultura. Nelle ultime raccolte è talmente quotidiano e prosastico
che non c’è spazio per Dio, ma solo per la terra e il suo mondo “saturato”.
Saba (nato ebreo e morto cristiano) rappresentò in tutta la
sua produzione, poetica e narrativa, la religione come una trappola da cui
liberarsi, come un genitore arcigno e severo (la madre) o una speranza assente
(il padre).
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Credo che si
possano indicare degli autori ispirati da Dio, ma molto meno dalla Chiesa.
La repressione religiosa ha esercitato per secoli un
controllo severissimo sulla cultura, privandoci di chissà quali opere stupende
e rendendo un inferno la vita di pensatori profondissimi.
Vogliamo leggere la Bibbia nelle scuole? Ok, perché no,
ma insieme al Corano, al Talmud e allo studio di tutte le altre confessioni.
Certo, la storia dell’arte è stata segnata più della
letteratura dalla Chiesa, ma anche qui basterebbe prendere qualche esempio
(Caravaggio, Michelangelo) per guardare almeno con sospetto a questa
“pressione”.
La letteratura italiana è stata influenzata da moltissimi
fattori, e la religione è uno di questi, ma la nostra impronta laica, classica,
latina, è sempre stata presente, fungendo da parametro critico di tutto ciò che
ci circonda, non rendendoci schiavi di niente e nessuno.
Restiamo così, grazie.
Per i collegamenti tra i quadri presenti nel post e le opere letterarie italiane cliccare qui.
La mia tesi sarà sulle somiglianze culturali e su tutte le religioni, un piccolo supporto alla vera spiritualità che è varia e che merita di risaltare in tutte le sue sfumature :)
RispondiEliminaBellissima tesi! Anche io sto portando avanti delle ricerche sulla spiritualità e sui fondamenti simili di molte religioni, oltre che sui tratti comuni di grandi personalità spirituali (Socrate, Gesù, Buddha, Confucio). Magari parla delle tue ricerche nel tuo blog, sarà un piacere leggere qualcosa in merito!
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